La capacità di ideare e produrre innovazione sociale è stato un punto di forza della sinistra tradizionale, sia per quanto riguarda le scelte di grande portata nel campo dell’economia e del lavoro, sia per le iniziative emerse dal basso, di origine più comunitaria e locale. La pandemia del Covid – 19 ha evidenziato come sia necessario ridefinire lo stato sociale, ricostruendo il patto tra capitalismo, welfare e democrazia rappresentativa. Read MoreIl nudge ai tempi del Covid
Domenica 3 maggio 2020, il Sole 24 Ore ha ospitato in prima pagina un articolo di Matteo Salvini, introdotto dall’occhiello “Il programma della Lega”. Per rivolgersi alla platea confindustriale, il leader della Lega ha smesso i panni del guastatore social e si è affidato alla solida professionalità di un ghost writer. In questo modo, ha potuto riconfezionare i propri contenuti politici in forma argomentativa, ordinandoli per temi (condoni, flat tax, federalismo, …) e per target (gli imprenditori, i cattolici, gli amministratori locali, …). Read MoreL’uomo che sussurra agli imprenditori
Roberto Unger è un filosofo politico brasiliano. La sua ricerca ha riguardato, tra le altre cose, il tentativo di ridefinire l’identità della sinistra progressista, individuandone le caratteristiche e la missione per il ventunesimo secolo (tra i suoi libri The Left Alternative, Politics, The future of American Progressivism). Compone, insieme a Michael Walzer e Richard Rorty, Read MorePragmatismo brasiliano
Il politico che invoca la piazza per superare la legge realizza una mirabile crasi degli opposti: esalta i propri sostenitori per la sua capacità di liberarli dalle liturgie della politica (che sarebbe poi la lettera troppo stretta della Costituzione, ma siamo popolo e non giuristi!) e relega quegli stessi sostenitori al ruolo di vassalli, altrettanto felici di sottostare alle norme che il caro leader può strattonare o eludere. Tuttavia si tratta di una contraddizione soltanto apparente. Read MoreSalvini e il nuovo vassallaggio italiano
Di Giovanni Landolfi
Ce l’hanno venduta come apertura verso spazi di libertà crescenti e invece ci avvolge come una gabbia: è il concetto di rete restituito da Click propaganda, un’analisi della comunicazione politica al tempo dei social network, realizzata da Alessandro Beulcke e Odoardo Ambroso, provenienti uno dal marketing e l’altro dalla comunicazione. Read MoreCambridge Analytica è sopravvalutata. E Renzi sbaglia
“La tradizionale contrapposizione fra destra e sinistra sembra essere poco utile per spiegare le recenti vicende elettorali italiane (…). Sotto il profilo economico, il Movimento 5 Stelle tende a ricalcare temi tradizionali di sinistra: più spesa pubblica, redistribuzione, sostegno economico ai meno abbienti. Il tutto raccolto intorno al totem del <<reddito di cittadinanza>>. Read MoreElezioni UE: mappa ideologica di Lega e M5S
“Il presidente Richard Nixon è stato il primo a proporre una versione moderata e parziale di reddito di base nel 1968: il progetto è stato approvato dalla Camera dei Rappresentanti ma affondato al senato, dove i repubblicani l’avevano osteggiato perché troppo costoso e i democratici l’avevano considerato insufficiente perché non dava aiuto a tutte le persone che potevano averne bisogno. Read MoreReddito minimo, da Nixon a Lula
Il sociologo Pino Arlacchi ha pubblicato recentemente I padroni della finanza mondiale (chiarelettere), un’analisi molto critica delle strutture e delle dinamiche del capitalismo finanziario, con una particolare attenzione rivolta agli impatti riscontrati in Europa negli ultimi anni. Nel capitolo introduttivo, ricorda di avere seguito le orme di Braudel e, soprattutto, di Giovanni Arrighi, scomparso nel 2009. Read MoreGiovanni Arrighi, dieci anni dopo
“È ben noto che la dimensione del settore pubblico negli Stati Uniti è ridotta. La spesa pubblica nel 2017 toccava il 38,1% del Pil, contro il 47,2% nella zona euro, un livello che raggiunge il 49,1% in Italia (fonte: Commissione europea). Tuttavia, pur avendo un perimetro più ridotto del suo omologo europeo, il governo americano è molto più proattivo. (…) Read MoreIl paese più keynesiano del mondo
Negli ultimi mesi sulla stampa italiana si è parlato molto della crisi della sinistra, in particolare della sua identità, del suo ruolo e del suo futuro. Ne hanno scritto o fatto scrivere, tra gli altri e ripetutamente, Eugenio Scalfari, Massimo Cacciari, Angelo Panebianco, Piero Ignazi, Walter Veltroni, Ernesto Galli Della Loggia, Antonio Padellaro. Sullo stesso argomento, all’estero hanno scritto Thomas Piketty, Paul Krugman, Joseph Stiglitz, Richard Sennet, e altri ancora. Read MoreSinistra e populismo. A che punto è la notte 2